benessere bio-psico-spirituale, Terapie amiche

Un’esperienza di viaggio interiore, il rilassamento subliminale

lavoro4Clicca l’audio/video qui di seguito per fare un’ esperienza di che cosa vuol dire e com’è il sentire noi stessi e la Vita dal nucleo profondo della nostra interiorità :

chttps://www.youtube.com/watch?v=gV6faIqrdnA.

Questo viaggio interiore che utilizza, principalmente, lo strumento del training-autogeno con relativa attenzione al respiro ed alla visualizzazione, nell’ultima fase trascende quest’ultimo per ri-contattare il Sè Superiore, strumento privilegiato di accesso al Benessere psico-fisico ed all’autostima insieme al ritrovato, pacificato fluire della consapevolezza nel respiro universale.

Il Rilassamento subliminale qui proposto, è utile:

  • per rilassare corpo e mente;
  • per placare stati d’ansia di varia origine;
  • per ritrovare fiducia ed autostima;
  • per coadiuvare il trattamento di lievi sintomi di natura psicosomatica;

Effettuato una-due volte al giorno per un periodo di almeno una settimana e come pratica quotidiana, è utile:

  • per ritrovare serenità nella vita di tutti i giorni;
  • per ri-allinearsi con il proprio scopo nella vita;
  • per ri-trovare la propria stabilità interiore
  • per sciogliere blocchi interiori antichi e recenti

Come effettuare il rilassamento:yantra

E’ importante effettuare il rilassamento in un posto caldo, preferibilmente con indosso una copertina. Potete sdraiarvi oppure assumere una posizione yoga che riuscite a mantenere per almeno 20 minuti. Fondamentale è che la schiena sia ben dritta, braccia e mani sciolte lungo i fianchi. Indossate indumenti comodi e togliete scarpe, elastici, gioielli.

Con gli occhi chiusi, lasciatevi andare alle suggestioni delle parole e della musica.

Raccomandazioni:

Qualsiasi cosa provate durante l’esperienza, accoglietela con amore.

Se i pensieri vi disturbano, mandateli fuori ogni volta che espirate.

Sbadigli, tremori, formicolii, sensazioni di forte caldo o freddo, lievi dolori diffusi o in qualche parte del corpo, tensioni articolari, aumento del battito cardiaco, leggera nausea (soltanto le prime volte) sono da considerarsi del tutto normali e scompaiono nel giro di qualche minuto.

Potreste provare desiderio di piangere mentre effettuate il rilassamento. Lasciatevi andare alle lacrime, esse sono come acqua che scorre e pulisce al fine di generare in voi vitalità e bellezza.

Come ci si sente alla fine del rilassamento:

Freschi, rigenerati, profondamente in pace e inondati da una piacevole sensazione di lucidità e benessere. Più si pratica il rilassamento, più sarà possibile avvicinarsi a sensazioni interiori ed energetiche armoniose quali Gioia, Amore universale, sentimento di Appartenenza e fusione universale. Sono possibili diminuzioni/scomparsa di sintomatologie psicosomatiche.

IMPORTANTE

NON ASCOLTARE L’AUDIO/VIDEO ED EFFETTUARE LA PRATICA DEL RILASSAMENTO ALLA GUIDA DI AUTOVEICOLI!

Sottoporsi al rilassamento proposto è sconsigliato a coloro i quali sono soggetti ad attacchi di panico se non sotto la supervisione del proprio medico o psicoterapeuta curante.

Il percorso e la pratica suggerita utilizzati a fini auto-curativi  non sostituiscono l’intervento del medico nel caso di sintomatologie fisiche nè, nel caso di disturbi e sindromi della sfera psicologica, un percorso di psicoterapia individuale o crescita personale per i quali si rende necessario il sostegno di un esperto.

Mariateresa Ruocco Conte

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benessere bio-psico-spirituale

Più meditazione, meno stress

lavoro1Il quotidiano a cui siamo condizionati dalla società in cui viviamo, incentrato sulle dimensioni della produzione e del consumo, intessuto sulla logica del “ fare “ e  così poco su quella del “ sentire “, ci conduce inevitabilmente verso confusi lidi di dimenticanza e spesso ignoriamo chi siamo davvero nell’essenza.

Ci sentiamo “ integrati “, “ nel giusto “ quanto più riusciamo ad interpretare, con successo pubblico ed economico, il copione di “ ingranaggi del sistema “ ; quanto più, comodamente, senza indugio, aderiamo alle aspettative, ai modelli predeterminati di quest’ultimo. Tuttavia, a discapito dei bisogni di controllo, familiarità e comodità dell’Io, i  dilaganti malesseri psichici e sociali della nostra epoca denunciano orizzonti aridi e ristretti. Così lontani dallo “ star bene “ con sé stessi, con gli altri, con i principi vitali e archetipici.lavoro2

I volti tesi, gli sguardi spenti e freddi delle persone che comunemente incontriamo per strada, ne sono una testimonianza. Ognuno è ben difeso, trincerato nel suo micro- universo di sopravvivenza, è la pedina, perlopiù inconsapevole, d’un gioco giocato da altri, e dunque come potrebbe sentire la Vita nel suo Essere, comunicare vivacemente con lo sguardo, magari sorridere ai passanti? Come potrebbe esperire, sentire la presenza dell’ “altro da sé “ accompagnato dalla consapevolezza della propria persona, della propria storia, del proprio diritto ad esistere pienamente? Allora, per riprenderci questa consapevolezza, questo “ stare presenti “ a noi stessi, ai nostri sentimenti, alle nostre -e altrui- esigenze più autentiche, non aspettiamo un’altra società, un altro luogo in cui vivere, un’altra chance professionale, un’altra relazione. Non aspettiamo. lavoro3Ancora. Non guardiamo al di là della nostra persona.

E’ soltanto dentro di noi che possiamo partorirCI e partorire la pace, la verità di ciò che siamo. Al contrario di ogni previsione, non si tratta d’una verità-pace personale ma cosmica, universale. Percepibile da ogni individuo che sappia allontanare le ridondanze, le maschere, le parole di troppo, il rumore di troppo di cui siamo circondati e creare spazio libero nella mente e nel cuore.  Nessun attaccamento, nessun pensiero. Vuoto e spazio. Lucidità. Cedevolezza. Mare del Sé che entra, abbraccia, sovrasta il fiume dell’Io.

Scegliete l’angolo più accogliente della vostra casa, se non c’è ideatene uno che vi faccia sentire alavormedit vostro agio ; per nutrire il calore dell’ l’atmosfera procuratevi delle candeline da accendere, degli aromi che gradite particolarmente, dei cuscini grandi e morbidi. Può essere di aiuto anche ascoltare della musica rilassante. Bene, una volta predisposto il “ dove “, provate ad accomodarvi  nella posizione yogica del “ mezzo loto “ma va bene qualsiasi posizione vi risulti agevole da mantenere nel tempo purché non incrociate né braccia né mani ed abbiate la schiena dritta. Generalmente, si comincia la meditazione focalizzando l’attenzione sul respiro, sull’alternanza dell’inspirazione e dell’espirazione. Tuttavia, per un primo approccio, vi suggerisco semplicemente di chiudere gli occhi e visualizzare nella vostra mente un’immagine della natura che vi evochi serenità come un’immensa vallata verde o un orizzonte sconfinato, un calmo lago di montagna. Mantenete in voi l’immagine scelta per quanto più tempo possibile, fate sì che questa si espanda e ingrandisca così tanto da sovrastare qualsiasi altra immagine o pensiero. Voi siete zen meditazquell’immagine. Non esiste null’altro.

Lentamente, cominciate ad avvertire gli eventuali “ suoni “ del paradiso naturale in cui siete immersi, lo scorrere dell’acqua, il canto degli uccelli, il morbido cadere della pioggia sul terreno, l’infrangersi delle onde sul bagnasciuga etc.  Vi sentite attaccati, di nuovo, da parole e preoccupazioni? Fatele uscire dalla vostra mente ogni volta che espirate. Buttatele letteralmente fuori. Ad ogni inspirazione entra in voi la calma, la luce, il benessere del paradiso che state visualizzando, ad ogni espirazione scivolano via l’ansia, il malessere, i pensieri, i timori.

Continuate così, sentitevi pervasi da un flusso – ascendente dai vostri piedi sino alla sommità delavoro4l capo che vi rigenera e illumina – e da un altro discendente dal capo ai piedi, che vi pulisce dalle scorie, dai dolori fisici e psichici lasciandovi liberi, sani, pacificati. Dopo una decina di minuti di questa pratica, di questa piena presenza interiore, comincerete a percepire un profondo benessere, una sensazione di armonia con voi stessi e la vita. Che smacco, che sconfitta per il nostro Io, per la nostra “ ragione “ che ci vorrebbe sereni soltanto se “ a posto “ con i progetti, i doveri, le aspettative !

Eppure, come potrete sperimentare, la pace dell’animo non è in relazione agli eventi della nostra esistenza ma a quell’Unico Evento che è il nostro legame con l’Infinito. Questo legame non subisce variazioni, non è mutabile né imprevedibile. Accompagna ogni istante del nostro Vivere. Al di là di ogni contesto sociale o personale che ci gratifichi o meno, questo legame non ci abbandona, non sparisce neppure nel chackras energiabuio dell’inconsapevolezza, semplicemente non lo vediamo.

La meditazione ci aiuta così ad entrare nel vivo di ciò che siamo, nella nostra spiritualità e ad attingere alla sorgente di pace permanente della nostra essenza universale. Questa pace è sempre presente in noi, non dipende da variabili misurabili, è uno stato di coscienza.

Mariateresa Ruocco Conte