La medicina ayurvedica che vanta i suoi natali in India, è antica quanto l’uomo. La tradizione narra in forma epica che Brahma, autore della creazione, formulò i principi dell’Ayurveda che rivelò alle divinità del cielo.
Molte migliaia di anni fa, alcuni saggi furono mossi a compassione nel vedere l’umanità in preda a sofferenze e malattie, così si raccolsero in meditazione sui monti dell’Himalaya, nel posto più vicino al cielo, per chiedere a Brahma di rivelare agli uomini i segreti della scienza della salute. Brahma, colpito dalla loro determinazione, inviò sulla terra il suo messaggero Indra. Brihaspati, rappresentante degli uomini, scelto perché era il più puro di essi, interrogò Indra ricevendo la conoscenza che avrebbe alleviato i dolori dell’umanità. Nacquero così università e centri di cultura in India dove era possibile apprendere l’arte sacra della guarigione naturale. Alcune ipotesi sostengono che il grande Ippocrate, padre della medicina tradizionale, abbia ispirato molte delle sue teorie dall’Ayurveda. Si suppone che i consigli sull’alimentazione e l’igiene che forniva ai suoi pazienti fossero già scritti nei più antichi testi ayurvedici.
LA TEORIA DEI CINQUE ELEMENTI
La visione ayurvedica dell’uomo è olistica, ovvero tiene conto e offre rimedi e trattamenti che intervengono sui vari kosha ovvero sui vari livelli del corpo-mente, il piano fisico, energetico-emozionale, intellettivo, spirituale.
Tutto il creato è governato da cinque elementi, aria, acqua, fuoco, terra, spazio e questi elementi sono presenti nell’uomo in egual misura e importanza. Compito del Vaydia o medico ayurvedico è di riportare nell’individuo l’equilibrio tra questi elementi. Il disagio è infatti interpretato come squilibrio tra gli elementi universali presenti all’interno di ognuno.
Questi elementi si uniscono poi a formare specifiche costituzioni che sono fisiche e psicologiche. L’aria e l’etere danno luogo alla costituzione Vata, Il fuoco e l’acqua formano la costituzione Pitta e l’aqua unita alla terra dà luogo alla tipologia Kapha.
Costituzione Vata
Alcuni tratti fisici:
*persona longilinea, bassa o molto alta; pelle, unghie e capelli secchi, occhi piccoli, denti fragili,appetito irregolare, eloquio logorroico, difficoltà a prendere peso, incanutimento e rughe precoci.
Alcuni tratti caratteriali:
*persona amante dei viaggi e dei cambiamenti, nervosa, instabile, imprevedibile con faciltà nello sviluppare nuove amicizie con pari faciltà nell’allontanarsi, grande creatività.
Costituzione Pitta:
Alcuni tratti fisici:
corporatura armoniosa, occhi medio-grandi, sguardo acuto, capelli chiari/castani, buona digestione ed assimilazione dei cibi, eloquio brillante, appetito vorace e regolare
Alcuni tratti del carattere:
doti di leader e manager, ottima propensione al sociale, attitudine alla carriera, amante dei conforts e spesso del lusso.Grande passionalità.
Costituzione Kapha:
Alcuni tratti fisici:
persona piuttosto in sovrappeso con buona energia e pazienza, eloquio pacato, denti e capelli ben radicati e sviluppati, pelle senza rughe anche in tarda età, sguardo magnetico e rilassato.
Alcuni tratti del carattere:
amanti della buona tavola e dei valori tradizionali come la famiglia ed il possedimento di beni quali proprietà, case..Ottimi risparmatori e persone di fiducia con grande senso della responsabilità. Difficoltà ad accettare i cambiamenti, le innovazioni, la creatività e la spontaneità.
Ognuno di noi è un mix di più costituzioni, la tipologia pura è rarissima. Fondamentale è però comprendere i tratti delle varie tipologie che ci contraddistinguono e sapere come gestire gli eccessi o le carenze potenziali, perchè
Vata, Pitta, Kapha, non soltanto sono tipologie costituzionali ma anche Stati energetici.
Vata è energia di movimento e governa tutte le attività dell’organismo e della psiche che esprimono movimento;
Pitta è energia di trasformazione e regola tutti i processi metabolici fisici e psichici;
Kapha è l’energia dell’accumulo e della “costruzione” che concorre alla struttura fisica del corpo e, da un punto di vista psichico, è responsabile della concretizzazione di idee e progetti.
Nella visione ayurvedica, che sostiene il naturale processo di guarigione ed interviene attraverso rimedi erboristici, comportamenti igienici ed alimentari e trattamenti, è importante essere consapevoli non soltanto della prakriti ovvero della tendenza costituzionale ma anche della vikriti, cioè dello squilibrio che si sta attraversando.
Nella valutazione del connubio tra costituzione e stato energetico in squilibrio, si determina l’orientamento terapeutico che comprende, senza eccezioni e in tutti i casi, non soltanto specifici rimedi e trattamenti ma anche una revisione dello stile di vita, della propria alimentazione, dei propri pensieri e della modalità d’essere con sè stessi e con il mondo.