benessere bio-psico-spirituale

Il gioco (giogo?) dei ruoli

elegantAvete mai fatto caso al modo in cui vi rapportate agli altri? Avete mai fatto caso agli automatismi delle vostre relazioni?

Buona parte delle relazioni che viviamo sono da noi attivate “ in automatico “.  Non mi riferisco soltanto ai rapporti con il commerciante sotto casa, con l’impiegato d’ufficio, con il barman del cafè dell’angolo; qui mettiamo in opera, insceniamo, dei veri e propri copioni comportamentali molto rigidi come ci illustra bene la drammaturgia di Goffman (non ci sogneremmo mai di andare a vedere un’opera in costume da bagno, di invitare a sedersi con noi al  tavolo le garcon di un cafè, di accomodarci durante un colloquio di lavoro alla scrivania di chi ci sta esaminando etc.).avv

Tuttavia, esistono, nella nostra vita quotidiana, anche “ giochi di ruolo” più gravosi, che premono maggiormente sulla costruzione della nostra identità e che offriamo, più o meno inconsapevolmente, agli altri. Mi riferisco alle rappresentazioni pre-confezionate legate al ruolo, con le quali d’abitudine ci relazioniamo ai familiari, al partner, ai colleghi di lavoro ed agli amici.

Difficile, straordinario quando ci si riesce, rapportarsi a qualcuno al di là dei copioni, al di là di quello che ci si aspetta da noi e dal “ sapore “ della relazione stessa. Alcuni esempi pratici: pensiamo a quello che un figlio si aspetta da una madre, a quello che un padre si aspetta da un figlio maschio ed a come cambi la sua visuale se si tratta, invece, di una femmina. Ancora: pensiamo a cosa un uomo si aspetta da una donna quando la ama e cosa si attende, invece, quest’ultima, da un amico. Possiamo affermare, senza timore, che le comuni interazioni non sono che un gioco (o sarà forse più appropriato parlare di GIOGO?) di aspettative e ruoli condivisi.

einsteResta da chiedersi : chi assegna i ruoli ? Chi sono i registi, nonché gli sceneggiatori, di questa piecè lunga una vita?

E se buona parte dei contesti, degli avvenimenti e delle relazioni sono delle inerziali ripetizioni di schemi socio-culturali e familiari appresi (intrecciati, non in ultimo, alle proprie paure/difese personali),

che cosa è VERO?

Buona riflessione.

Mariateresa Ruocco Conte

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1 pensiero su “Il gioco (giogo?) dei ruoli”

  1. Ottima riflessione! Porsi simili interrogativi, non può che essere positivo per la nostra “evoluzione” personale. Effettivamente, “rapportarsi a qualcuno al di là dei copioni, è straordinario quando ci si riesce”. … Eppure, quando dopo aver riflettuto e aver “lavorato” sulle nostre pulsioni, riusciamo finalmente a razionalizzarle, ci accorgiamo che, in fondo, la vera difficoltà eravamo noi stessi, il nostro io. Quello iniziato a “costruire” dal momento in cui siamo nati. Secondo me, Mariateresa, tu hai descritto sinteticamente (ciò nondimeno con eloquenza), l’inizio di un cammino indispensabile per arrivare alla “distruzione” dell’io precostituito, e liberare la mente, portandola ad uno stato di default, ma con consapevolezza. … Secondo me tu hai descritto l’inizio della via che porta all’illuminazione.

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